Gli Speech di Fabiana Andreani: Oltre gli Stereotipi, Verso il Significato

Il lavoro cambia: io ti aiuto ad evolvere e a raccontarlo nel modo giusto.

Temi degli Speech di Fabiana Andreani

1. Costruire una carriera sostenibile

Target ideale: Under 35 (studenti universitari, giovani professionisti, neolaureati) che cercano stabilità ma anche senso e benessere nel lavoro.

Scaletta:

  • "La carriera non è più una vetta": Sfatiamo l’idea che crescere significhi solo “fare carriera” verso l’alto. Cosa vuol dire crescere davvero?
  • "Energia, non solo competenze": Come capire se un lavoro è sostenibile per te: ascoltare il proprio livello di energia è un superpotere.
  • "Obiettivi flessibili, non vaghi": Impara a costruire una direzione, non una destinazione. C’è differenza tra cambiare rotta e perdere la bussola.
  • "Allenare la transilienza": Non è solo questione di “tenere botta”, ma di imparare a rallentare, scegliere e trasferire le proprie competenze.

2. Oltre il Cv: guida alla costruzione della propria identità professionale

Target ideale: Chi è in transizione (studenti che entrano nel lavoro, chi cambia settore, chi è in crisi d’identità lavorativa).

Scaletta:

  • "Tu non sei il tuo job title": Partiamo da qui. Chi sei oltre la tua ultima riga sul CV?
  • "Chi vuoi essere quando lavori?": La vera domanda non è “cosa so fare”, ma “cosa mi rappresenta mentre lo faccio?”
  • "Personal branding senza cringe": Come raccontarsi online e offline in modo autentico, senza sembrare finti guru di LinkedIn.
  • "Cura > Immagine": La reputazione professionale si costruisce con coerenza e cura, non con post motivazionali.

3. Lento come un boomer. Lamentoso come un GenZ: oltre gli stereotipi per far collaborare le generazioni in azienda

Target ideale: Manager, HR, team misti per età (workshop aziendale o evento formativo intergenerazionale).

Scaletta:

  • "Prima di ridere, ascolta": Gli stereotipi sono divertenti, ma diventano tossici se non capiamo cosa c’è dietro.
  • "Valori, non solo abitudini": Ogni generazione porta bisogni diversi: flessibilità, riconoscimento, stabilità. E nessuno ha ragione al 100%.
  • "Conflitto = occasione": Come trasformare le incomprensioni in progettualità condivisa.
  • "Cultura del confronto, non del compromesso": L’obiettivo non è “andare d’accordo”, ma capire i punti di forza reciproci per lavorare meglio insieme.

4. Ne vale la pena? Cosa il futuro del lavoro ci racconta per le nostre scelte professionali

Target ideale: Professionisti in fase di riflessione, neolaureati disorientati, chi è in cerca di significato.

Scaletta:

  • "Spoiler: il lavoro perfetto non esiste" Ma esiste il lavoro che vale la pena per te, oggi. Come si trova?
  • "Tecnologie, AI, incertezza: e quindi?" Decifrare il futuro del lavoro senza ansia da futurologia.
  • "Scelte piccole, impatti grandi": Le carriere non si decidono in un giorno, ma ogni giorno.
  • "Vita professionale = progetto personale" Come riportare al centro le proprie priorità, senza scappare dal mondo del lavoro.

5. Superare i modelli: gestire il cambiamento professionale

Target ideale: Chi sta affrontando una transizione di ruolo, settore, carriera (over 30–45enni in particolare).

Scaletta:

  • "Non sei sbagliato, è il contesto che è cambiato": Normalizzare il senso di disorientamento nel cambiamento.
  • "Modelli vecchi, risposte nuove": Uscire da schemi tipo: “o resti o molli tutto”, “o carriera o benessere”.
  • "Allenare il muscolo della transizione":": Tecniche, mindset e domande per stare nel cambiamento senza bloccarsi.
  • "Il coraggio della versione 2.0 di te stesso": Costruire una narrazione nuova su chi sei oggi, anche se non è (ancora) “definitiva”.

"Vogliamo fidelizzare il cliente. Ma perché non il nostro collaboratore?"

Target ideale: Manager, HR, imprenditori, team leader. Chi ha a che fare con gestione di persone e cultura organizzativa.

Scaletta:

  • "Se il collaboratore fosse un cliente?": E se lo trattassimo con la stessa cura, attenzione e ascolto con cui coccoliamo i nostri clienti? Spoiler: funziona anche meglio.
  • "Engagement non è un buffet di benefit": I soldi contano, ma non bastano. La vera fidelizzazione si gioca su motivazione, autonomia, senso del lavoro.
  • "Chi resta, lo fa per qualcosa di più": Le persone non mollano per una job offer, ma perché non si sentono viste, valorizzate o ascoltate.
  • "Employer branding dentro, prima che fuori":": Costruire una cultura aziendale dove i collaboratori vogliono restare e parlano bene del posto anche quando escono.

Oltre gli stereotipi: creare un’azienda che ascolta davvero

Target: HR, manager, recruiter, chi guida team multigenerazionali.

Punti chiave:

  1. Generazioni diverse, stessi bisogni profondi: Ogni generazione ha un talento e un trauma. Non servono etichette, ma ascolto vero.
  2. La Gen Z non è fragile, è allergica alla finzione: Chiede feedback, senso, chiarezza. Non perché è impaziente, ma perché è cresciuta nel mondo delle risposte immediate.
  3. La fedeltà non è restare, è crederci: Un giovane che cambia dopo sei mesi può essere più coerente di chi resta trent’anni senza motivazione.
  4. Il problema non è il tempo, è il potere: Ghosting, selezioni lente, silenzi HR: non è disorganizzazione, è controllo. Ma il talento oggi va dove sente reciprocità.
  5. Co-creazione, non compromesso: Non servono format finti come “Young board” o “Senior Academy”. Serve costruire spazi dove inesperienza e saggezza collaborano davvero.

Il futuro del lavoro non ha bisogno di filtri più sofisticati, ma di uno sguardo nuovo. Servono meno etichette e più coraggio. E sì, magari anche qualche capello blu.

Scrivimi e capiamo insieme come posso aiutarti

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