il lavoro ideale

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Ci sono voluti 

…un’adolescenza da incompresa, 

…qualche anno coi DCA, 

…la voglia di scappare dalla mia regione bellissima ma tranquilla -troppo-, 

…un percorso accademico iniziato e già terminato, 

…lo zampino del cuore che mi ha portato Milano per caso e non per meta, 

per trovare il lavoro che faccio ora. Bello, bellissimo ma assolutamente non previsto o desiderato.

Anni fa dicevo “E’ stato lui a trovare me” ma invece ora sono certa che sono stata io a sceglierlo perché corrispondeva alla vita che volevo fare. Perché verità delle verità:

IL LAVORO IDEALE E’ QUELLO CHE SI ADATTA AL TUO STILE DI VITA

L’ho capito ora dopo anni a provare sensi di colpa per “eh ma tutto quel tempo in Giappone e non ci hai mai fatto nulla!” Quando invece ho capito che, stare in un Paese che mi avrebbe considerato straniera a vita, non era quello che faceva per me.

Ti invito quindi, come se fosse un piccolo regalo di Natale che fai a te stess*, ripensare i tuoi obiettivi in funzione anche dei sacrifici che NON vuoi fare. 

Fissa delle priorità (fare una famiglia, lavorare in fretta, avere sicurezza economica) solo tue e da lì cerca di far partire le tue scelte. 

Senza vergogna.

Perché se studi Relazioni Internazionali, inutile dire comunque e quantunque che “vuoi lavorare in un’ambasciata” solo perché lo reputi un obiettivo figo ma che già da solo non ti attira nemmeno un po’.

Ci sono tante altre strade che puoi percorrere, tutte dignitose.

SETTA LE TUE PRIORITÀ E DA QUELLE PARTI

PS L’ho detto molte volte, io non rinnego nulla del mio percorso a zig zag. Senza non sarei quella che sono ora e riconosco aver avuto la fortuna di fare sempre quello che desideravo.

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