cose da fare -e non- al termine di un master

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Mi è difficile pensare ai ragazzi dei Master che seguo come a dei “clienti” perché, oltre che esse molto più piccoli di me, condivido con loro un percorso di crescita che li cambierà e, allo stesso tempo, affinerà la mia sensibilità nel creare un programma che sia sempre più adatto a rispondere alle loro esigenze e a quelle del mercato. E’ un lavoro di pazienza, previsione, precisione e tanto tantissimo ascolto, così alla fine finisci per affezionarti ai partecipanti che animano la tua giornata, rendendola diversa ogni giorno.

Infatti quando i mesi passano e la fase di formazione finisce, è sempre un piccolo dispiacere lasciare quell’aula che, sai già, nel suo originale e unico mix di caratteri non tornerà più. Si tratta di momento di passaggio anche per tutti i ragazzi verso l’inizio di una carriera: chi ha iniziato lo stage ormai è proiettato verso il lavoro mentre, chi ancora sta facendo colloqui, vive il momento con un senso d’incertezza per gli ultimi giorni prima del feedback finale.

Tra euforia e dispiacere che sempre accompagna l’ultimo giorno, oggi che ho concluso le lezioni del mio Master preferito, mi piacerebbe dare qualche consiglio per apprezzare al meglio anche questo momento. Eccoli qua sotto:

DO’s

  • Sii fiero. Non tutti possono fare un master. E’ un percorso di specializzazione d’eccellenza, hai uno staff che lavora per te e la sua formazione ti ha reso più competente della gran parte dei neolaureati che si affacciano al mondo del lavoro.
  • Coltiva i rapporti. Con un Master, nascono amicizie solide e durature perché fondate su una reale comunanza d’interessi. Queste sono anche il tuo primo network di contatti professionali: cerca di non perderli nel tempo. Ti potrebbero essere utili anche per future opportunità lavorative (oltre che per organizzare le vacanze in compagnia).
  • Raccogli bene tutto il materiale. Quando si lavora, si sa, il tempo non c’è mai. Cerca quindi di organizzare bene appunti, dispense e fotocopie in modo da avere sempre una bibliografia di riferimento almeno per i primi mesi di stage.
  • Impara ogni giorno qualcosa di nuovo. Questo dev’essere il tormentone dello stage. Ricorda: non sei lì per “lavorare” ma quanto per imparare quindi cerca di aggiungere un tassello alla tua conoscenza ogni giorno che passa.
  • Aggiorna e chiedi consigli allo staff del master soprattutto se c’è qualcosa che non va (problemi reali non capricci, eh) ed evita di fare subito di testa tua.
  • Attendi i feedback e cerca opportunità. Questo nel caso non avessi ancora lo stage: prenditi tempo per leggere le job, capire bene cosa si fa in un determinato ruolo, confrontati con chi sta lavorando in modo da capire meglio, anche alla luce del percorso svolto, quali siano i tuoi obiettivi.
  • Non sparire ma nemmeno essere assillante. Questo nei confronti del team che cura il placement: nel caso non avessi ancora uno stage, interessati, proponi, fatti sentire ma con buon senso. Queste persone lavorano per te ma la carriera è solo la tua.

DON’T

  • NO PANIC! Se ancora non hai lo stage, non passare le giornate in attesa immobile, attendendo che qualcosa arrivi per magia ma piuttosto darsi da fare per cercare e segnalare opportunità importanti. Fidatevi di chi lavora per voi e non temete lo stage ci sarà.
  • Non è una gara e non vince chi fa più colloqui. Cercare di focalizzarci al meglio sulle singole opportunità è l’atteggiamento corretto, piuttosto che cercare una rosa di alternative sempre più ampia.
  • Non abbandonare gruppi Facebook o chat Whatsupp con i compagni di corso:possono passare informazioni interessanti anche su nuove opportunità lavorative e d’incontro. In fondo, in fondo, ti sono stati così antipatici?
  • Per chi già lavora: non essere passivo attendendo che siano gli altri a decidere cosa imparare ma siate curiosi, osservate gli altri, capite le regole non scritte dell’ufficio e chiedete, chiedete, chiedete senza attendervi nulla per scontato.
  • Non considerarti un eletto solo perché sei uscito da un Master. La posizione e la possibilità di restare la si guadagna giorno dopo giorno. Anche sopportando fatica, picchi di lavoro e compiti operativi (sposto anche io pacchi e faccio fotocopie, quando serve).

….e adesso FESTEGGIA! IN BOCCA AL LUPO!

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